Fiume Amato sorgente, foce, lunghezza
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Fiume Amato sorgente, foce, lunghezza

Il fiume Amato rappresenta un importante corso d’acqua che attraversa la regione meridionale della Calabria. Lungo circa 52 chilometri, nasce dall’incontro delle acque dei fiumi Melodino e Bonamico, che si trovano nella zona nord-ovest del massiccio montuoso del Mancuso. Il fiume scorre verso sud-est, attraversando i comuni di Motta San Giovanni, San Lorenzo, Melito di Porto Salvo, Bova Marina, Palizzi e Brancaleone, per poi gettarsi nel Mar Ionio.

Questa è una risorsa naturale di grande importanza per la regione Calabria, poiché svolge diverse funzioni ecologiche e socio-economiche. In primo luogo, rappresenta una fonte d’acqua per l’irrigazione dei campi agricoli e per l’approvvigionamento idrico delle comunità locali. Inoltre, il fiume costituisce un habitat per diverse specie di fauna e flora, contribuendo alla conservazione della biodiversità del territorio.

Inoltre, il canale ha una notevole importanza culturale e storica per la regione. Infatti, il fiume è stato testimone di numerosi eventi storici, tra cui la colonizzazione greca e romana, le guerre tra il Regno di Napoli e la Spagna, le lotte per l’indipendenza dell’Italia meridionale, la resistenza antifascista e la lotta contro la ‘ndrangheta.

Il corso del bacino è caratterizzato da un paesaggio naturale di grande bellezza, che offre numerose opportunità per la fruizione del tempo libero e del turismo. Infatti, le rive del fiume offrono la possibilità di praticare varie attività sportive e ricreative, come il trekking, la pesca sportiva, il canottaggio e il birdwatching. Inoltre, lungo il corso del fiume si trovano numerose località turistiche, dove si possono ammirare le bellezze naturali e artistiche della regione Calabria.

Rispetto agli affluenti, il torrente ne ha diversi. Tra i principali troviamo il fiume Bonamico, che nasce dalle pendici del Monte Mancuso, e il fiume Melodino, che nasce dal Monte Gallico e confluisce nell’Amato nei pressi di Brancaleone. Inoltre, il fiume riceve le acque di molti altri piccoli corsi d’acqua, che contribuiscono alla sua alimentazione.

In conclusione, questo posto rappresenta una risorsa naturale di grande valore per la regione Calabria, che va preservata e valorizzata. La sua bellezza e la sua importanza ecologica, culturale e storica, ne fanno un patrimonio da conoscere e da tutelare per le attuali e le future generazioni.

Le principali località lungo il Amato : cosa vedere

Il fiume Amato attraversa numerose località della regione Calabria, offrendo ai visitatori la possibilità di scoprire le bellezze naturali, storiche e culturali di queste zone. Tra le principali località bagnate dal fiume, troviamo:

– Motta San Giovanni: questo piccolo comune si trova alle pendici del Monte Mancuso, dove nasce il canale. Qui è possibile visitare il Castello Normanno, risalente al XII secolo, e la chiesa di Santa Maria degli Angeli, che conserva affreschi del XV secolo.

– San Lorenzo: questo antico borgo medievale si trova sulla riva destra del corso d’acqua. Qui è possibile visitare il museo etnografico, che espone oggetti della tradizione contadina e pastorale della zona, e la chiesa di San Lorenzo, che conserva una pregevole pala d’altare del XVI secolo.

– Melito di Porto Salvo: questa località balneare si trova alla foce del fiume Amato, dove il corso d’acqua incontra il Mar Ionio. Qui è possibile ammirare il Castello dei Ruffo di Calabria, risalente al XIII secolo, e la chiesa di San Rocco, che conserva pregevoli opere d’arte rinascimentale.

– Bova Marina: questa località turistica si trova sulla riva sinistra del rigagnolo, a pochi chilometri dalla foce. Qui è possibile ammirare la Torre Saracena, una delle testimonianze della presenza dei Saraceni in Calabria, e il Museo della Civiltà Contadina, che espone oggetti della tradizione rurale della zona.

– Palizzi: questo comune si trova sulle pendici del monte Covello, a breve distanza dal fiume Amato. Qui è possibile visitare la chiesa di San Nicola di Bari, risalente al XV secolo, e il Museo Etnografico, che espone oggetti della cultura arbëreshe, la comunità albanese che vive in questa zona.

– Brancaleone: questa località balneare si trova alla foce del rivolo, dove il corso d’acqua si getta nel Mar Ionio. Qui è possibile visitare il Castello dei Ruffo di Calabria, risalente al XIV secolo, e la chiesa di San Nicola di Bari, che conserva una pregevole statua lignea del santo.

In ogni località, è possibile godere della bellezza naturalistica del fiume Amato, con le sue acque limpide e i suoi paesaggi suggestivi. Inoltre, grazie alla presenza del fiume, è possibile praticare numerose attività sportive e ricreative, come il trekking lungo le rive, la pesca sportiva nelle acque del fiume e la canoa lungo il corso d’acqua.

Accadde qui

Il fiume Amato, che attraversa la regione Calabria, è stato testimone di numerosi eventi storici e leggende che hanno contribuito a plasmare la storia e la cultura di questa terra.

Uno degli eventi più importanti legati a questo posto è la fondazione della città di Locri Epizefiri, una delle più antiche colonie greche in Italia. Secondo la leggenda, i coloni greci approdarono sulle rive del fiume nel 680 a.C., fondando la città di Locri Epizefiri. La città prosperò per secoli, fino alla sua distruzione da parte dei romani nel III secolo a.C.

Un altro evento storico importante legato al canale risale al periodo delle guerre tra il Regno di Napoli e la Spagna. Nel 1537, le truppe spagnole, comandate dal condottiero Ferrante Gonzaga, attraversarono il torrente per attaccare il castello di Brancaleone, che era stato occupato dalle truppe napoletane. La battaglia si concluse con la vittoria degli spagnoli, che presero il controllo del castello.

Fu anche teatro delle lotte per l’indipendenza dell’Italia meridionale. Nel 1860, le truppe di Garibaldi attraversarono il fiume Amato per sconfiggere le truppe borboniche nella battaglia di Melito. La vittoria dei garibaldini contribuì alla nascita del Regno d’Italia.

Ma il torrente è stato anche protagonista di numerose leggende popolari. Una di queste riguarda il Ponte del Diavolo, un antico ponte che attraversa il fiume nelle vicinanze di San Lorenzo. Secondo la leggenda, il ponte fu costruito in una sola notte dal Diavolo, che aveva chiesto in cambio l’anima del primo passante. Ma un vecchio contadino, che conosceva la leggenda, attraversò il ponte con un cane, ingannando il Diavolo e salvando la sua anima.

Un’altra leggenda popolare riguarda il Castello di Brancaleone, che sorge sulla riva del corso d’acqua. Secondo la leggenda, il castello fu costruito dalle sirene, creature mitologiche che abitavano il mare Ionio. Le sirene, che desideravano un luogo dove poter vivere in pace, chiesero aiuto a un abile architetto, che costruì il castello in una sola notte.

Questo posto, quindi, rappresenta una fonte inesauribile di storie e leggende, che hanno contribuito a plasmare la storia e la cultura della regione Calabria. Grazie alla sua bellezza e alla sua importanza ecologica, culturale e storica, il corso d’acqua continua ad attirare visitatori da tutto il mondo, che desiderano scoprire le sue innumerevoli meraviglie.