Il fiume Sele
Fiumi

Il fiume Sele sorgente, foce, affluente

Il fiume Sele è uno dei principali corsi d’acqua dell’Italia Meridionale, che attraversa le regioni della Campania e della Basilicata. Con una lunghezza di circa 80 chilometri, il Sele ha una portata media di 45 metri cubi al secondo e un bacino idrografico di circa 2.200 chilometri quadrati.

Nasce dalle pendici del Monte Sant’Angelo, nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, a un’altitudine di circa 1.500 metri. Il Monte Sant’Angelo è una delle vette più alte del Cilento, raggiungendo i 1.853 metri di altitudine, e domina la valle del Sele offrendo uno spettacolare panorama sulle colline e le montagne circostanti.

Da qui scende rapidamente lungo il versante meridionale del Monte Sant’Angelo, attraversando le località di Campolongo e San Pietro al Tanagro, dove riceve il contributo di alcuni affluenti minori come il Tanagro e il Calore Lucano.

Proseguendo il suo percorso verso sud attraversa il territorio dei comuni di Eboli, Battipaglia e Capaccio-Paestum, dove si getta nel Mar Tirreno formando una vasta foce alluvionale.

Nonostante sia stato oggetto di opere di bonifica e regolamentazione nei secoli passati, presenta ancora oggi tratti di grande bellezza e interesse naturalistico, come la riserva naturale Foce Sele – Tanagro, una vasta area protetta che si estende per oltre 3.000 ettari tra le province di Salerno e Potenza.

La riserva naturale della Foce Sele – Tanagro è un ambiente unico e ricco di biodiversità, che ospita numerose specie di uccelli migratori e acquatici, come la garzetta, il martin pescatore e il cormorano, ma anche mammiferi e rettili come la lontra europea, il tasso e la testuggine palustre.

Ma non è solo un importante ecosistema naturale: la sua valle e le sue terre hanno una lunga storia legata all’agricoltura e alla produzione di prodotti tipici della cucina campana, come l’olio extravergine di oliva, il vino e il formaggio.

In particolare, la zona della valle del Sele che si estende tra i comuni di Capaccio-Paestum, Agropoli e Prignano Cilento è famosa per la produzione di mozzarella di bufala campana DOP, un prodotto lattiero-caseario di altissima qualità e riconosciuto a livello internazionale.

Rappresenta non solo un importante corso d’acqua del Sud Italia, ma anche un patrimonio naturale, culturale ed enogastronomico di grande valore. La sua bellezza e la sua importanza sono state riconosciute anche a livello istituzionale, con la creazione di numerose aree protette e zone di tutela ambientale.

Le principali località lungo il Sele: cosa vedere

Il fiume Sele attraversa diverse località della Campania e della Basilicata, regalando ai visitatori paesaggi di grande bellezza e interesse storico-culturale.

Una delle località più importanti attraversate da questo corso d’acqua è senza dubbio Paestum, famosa in tutto il mondo per i suoi maestosi templi greci e per la produzione di mozzarella di bufala campana DOP. Qui è possibile visitare il Parco Archeologico di Paestum, dove ammirare i famosi templi di Hera, di Nettuno e di Athena, oltre al Museo Archeologico Nazionale di Paestum, che conserva numerose testimonianze dell’antica città di Poseidonia.

Un’altra località di grande interesse bagnata è Eboli, un centro storico di origine medievale che conserva numerose testimonianze dell’architettura barocca e rinascimentale. Qui è possibile visitare la Chiesa madre di Santa Maria delle Grazie, il Castello di Eboli e il Museo della Ceramica, che raccoglie una vasta collezione di reperti archeologici e artistici.

Battipaglia, situata a pochi chilometri dal mare, è un’altra importante località attraversata dal fiume Sele. Qui è possibile visitare il Castello di Arechi, la Chiesa di Sant’Andrea e la Riserva Naturale Foce Sele-Tanagro, un’area protetta che rappresenta uno dei principali ecosistemi della regione.

Infine, non si può non menzionare Agropoli, una graziosa cittadina situata in posizione panoramica sulla costa del Cilento. Qui è possibile visitare il Castello Aragonese, la Chiesa di San Francesco e il Lungomare San Marco, una passeggiata panoramica che offre un’ampia vista sul Golfo di Salerno.

In tutte queste località, è possibile godere della sua bellezza che attraversa paesaggi unici e incantevoli, tra parchi naturali, siti archeologici e prodotti agroalimentari di alta qualità.

Accadde qui

Ha una storia millenaria, che lo ha visto protagonista di avvenimenti storici e leggende tramandate di generazione in generazione.

Uno dei primi avvenimenti storici documentati risale al V secolo a.C., quando la città greca di Poseidonia, oggi nota come Paestum, fu fondata sulle sue sponde. La città prosperò per secoli, divenendo un importante centro commerciale e culturale dell’antica Magna Grecia.

Nel 273 a.C., durante la guerra tra Roma e Tarento fu teatro di una cruenta battaglia tra le truppe romane e quelle tarentine. La battaglia di Sele, come è stata chiamata, vide la vittoria dei Romani, che consolidarono il loro controllo sulla Campania e sulle terre adiacenti.

Nel corso dei secoli successivi fu al centro di numerose vicende storiche, come la rivolta dei plebei di Eboli del 1828 e la battaglia di Paestum del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale.

E’ anche ricco di leggende e tradizioni popolari. Ad esempio, si racconta che durante la notte di San Giovanni, le acque del fiume si illuminino grazie alla presenza di angeli che scendono dal cielo per benedire le acque e i campi circostanti.

Un’altra leggenda racconta di un guerriero normanno di nome Gualtieri, che si innamorò di una bellissima ragazza di nome Sibilla, che viveva sulle sponde del Sele. Il loro amore fu ostacolato dal padre di Sibilla, che voleva che la figlia sposasse un uomo ricco e potente. Gualtieri decise allora di fuggire con Sibilla, ma durante la fuga fu ferito a morte in una battaglia. Sibilla, disperata, si gettò nel fiume e da quel giorno si dice che il suo spirito vegli sulla riva del fiume.

Il fiume Sele, dunque, rappresenta non solo un importante corso d’acqua del Sud Italia, ma anche una ricca fonte di storia, cultura e leggende popolari.